Ciao Pasquale...
Domenica 28 aprile alle ore 10:20 ha terminato la sua esistenza terrena dopo una lunga malattia:
PASQUALE AVELLINO
di anni 46
I funerali si svolgeranno martedì 30 aprile alle ore 15,30
presso la chiesa Santa Maria delle Grazie.
PASQUALE AVELLINO
di anni 46
I funerali si svolgeranno martedì 30 aprile alle ore 15,30
presso la chiesa Santa Maria delle Grazie.
Caro Pasquale, per quanto tu stesso ci avevi preparato al peggio, facciamo molta fatica in questo momento a credere che te ne sei andato, abbiamo sperato e pregato fino all'ultimo che un miracolo potesse salvarti, ma così non è stato...
Ci consola sapere, però, che in questo passaggio dalla vita alla morte, così drammatico e umanamente incomprensibile, non sei rimasto da solo, accanto a te, oltre all'amore costante e immancabile della tua adorata mamma Pina, c'è stata sempre la luce radiosa di Cristo, che non ti ha mai abbandonato e perfino negli ultimi istanti della tua vita ti ha riempito della sua grazia e della sua benedizione.
Poco prima di andartene, hai chiesto dal letto della tua cameretta, che ti spostassero il vaso dei fiori davanti all'immagine di Gesù a te preziosa, come se questi ti impedissero di godere appieno di quel suo sguardo così amorevole e di misericordia e, infatti, subito dopo hai esclamato "Ecco adesso lo vedo bene il mio Gesù!".
Vogliamo pensare caro Pasquale, che siano state proprie queste le tue ultime parole, a compimento di una vita breve, dolorosa, ma piena di fede e di speranza in Dio.
E proprio di domenica, giorno del Signore, che la tua anima ha lasciato per sempre questo mondo e il tuo fragile corpo profondamente provato e trasformato dalla lunga sofferenza.
E mentre emettevi il tuo ultimo respiro, hanno iniziato a suonare le campane a festa della tua amata parrocchia, quasi a volerti salutare anch'esse, accompagnandoti in quel particolare istante a conclusione del tuo pellegrinaggio terreno.
Ora, finalmente privato dal peso della tua malattia, puoi correre di nuovo, per andare incontro al Signore che ti ha chiamato ad una nuova vita!
Chi in questi anni ti è stato vicino, non potrà certamente dimenticare quanta pazienza e quanta resistenza hai avuto, durante tutto il lunghissimo calvario della tua sofferenza, ma più di ogni altra cosa, resterà impressa la tua grande forza, il tuo coraggio e la tua determinazione nell'essere riuscito a non arrenderti mai; infatti, hai lottato come un leone, fino alla fine dei tuoi giorni, allontanando quei sentimenti di disperazione e di angoscia, soliti di chi prova soltanto una tremenda paura; tu, invece, pur fra mille difficoltà ed ostacoli, ti sei fatto carico del tuo destino aggrappandoti unicamente alla fede, che ti ha sempre sostenuto, nella piena e lucida consapevolezza, di aver, tuttavia, ricevuto un dono da Dio, "il dono della sofferenza", che per quanto pesante e umanamente difficile da accettare, è stato pur sempre un dono, che solo un uomo profondamente religioso come te poteva veramente accogliere nella sua vita, facendo effettivamente tue le parole di San Pio da Pietrelcina "Sotto la croce s'impara ad amare".
Pertanto, la tua limpida ed autentica fede, che hai vissuto durante la prova più dura della tua vita, ti ha permesso di entrare ancora di più in comunione con Dio e con i fratelli, per mezzo della preghiera e della tua autentica spiritualità francescana, e anche attraverso le visite di parenti, amici e conoscenti, i quali, incontrandoti si sono arricchiti della bellezza della tua persona e paradossalmente da consolatori, spesso finivano essi stessi di essere da te consolati.
Infatti, non hai mai permesso a nessuno di provare compassione per te, poichè anche e soprattutto nella lunga via del dolore hai potuto esprimere e sperimentare la tua sincera fedeltà a Dio, quasi fosse un peccato a lamentarsi troppo o piangersi addosso.
In te c'era si tanta sofferenza, ma mai tristezza, mai rabbia e mai rassegnazione; con sorprendente serenità accoglievi tutto ciò che ti succedeva come pura volontà del Signore, affidandoti all'intercessione della Vergine Addolorata, di cui eri molto devoto.
Ritenevi, quindi, che non sarebbe stata la malattia ad allontanarti da Lui, e anzi, come tu stesso dicevi lo hai sempre ringraziato "per averti salvato, dandoti la grazia della fede, perchè alla fine sia per i sani che per i malati il vero traguardo è Cristo principio e fine di tutto".
E questo, caro Pasquale è certamente la più grande testimonianza di fede che potevi lasciarci e ti siamo, quindi, sinceramente e infinitamente grati per il tuo insegnamento di vita davvero importante e prezioso che lasci in eredità alla tua cara comunità di Casalvecchio di Puglia, e che noi sicuramente custodiremo.
Vogliamo, infine, salutarti Pasquale, con le parole del venerabile don tonino Bello, a te molto caro:
"Coraggio fratello che soffri, c'è anche per te una deposizione dalla croce, coraggio, tra poco il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua, irromperà tra le nuvole in fuga..."
Caro Pasquale, è proprio cosi...ora che hai finalmente raggiunto il traguardo della rinascita, la tua collocazione non è più provvisoria, per te non è più Venerdì Santo, e "anche tu sei stato deposto dalla croce," il sole della Pasqua ha spazzato via il buio e le nubi della fragilità umana, la luce del Cristo vivente ha già pervaso la tua anima, che ora splenderà per sempre al Suo cospetto nella beatitudine infinita dell'eternità.
Riposa in pace!
Con profondo affetto
Pasquale Criasia
Ci consola sapere, però, che in questo passaggio dalla vita alla morte, così drammatico e umanamente incomprensibile, non sei rimasto da solo, accanto a te, oltre all'amore costante e immancabile della tua adorata mamma Pina, c'è stata sempre la luce radiosa di Cristo, che non ti ha mai abbandonato e perfino negli ultimi istanti della tua vita ti ha riempito della sua grazia e della sua benedizione.
Poco prima di andartene, hai chiesto dal letto della tua cameretta, che ti spostassero il vaso dei fiori davanti all'immagine di Gesù a te preziosa, come se questi ti impedissero di godere appieno di quel suo sguardo così amorevole e di misericordia e, infatti, subito dopo hai esclamato "Ecco adesso lo vedo bene il mio Gesù!".
Vogliamo pensare caro Pasquale, che siano state proprie queste le tue ultime parole, a compimento di una vita breve, dolorosa, ma piena di fede e di speranza in Dio.
E proprio di domenica, giorno del Signore, che la tua anima ha lasciato per sempre questo mondo e il tuo fragile corpo profondamente provato e trasformato dalla lunga sofferenza.
E mentre emettevi il tuo ultimo respiro, hanno iniziato a suonare le campane a festa della tua amata parrocchia, quasi a volerti salutare anch'esse, accompagnandoti in quel particolare istante a conclusione del tuo pellegrinaggio terreno.
Ora, finalmente privato dal peso della tua malattia, puoi correre di nuovo, per andare incontro al Signore che ti ha chiamato ad una nuova vita!
Chi in questi anni ti è stato vicino, non potrà certamente dimenticare quanta pazienza e quanta resistenza hai avuto, durante tutto il lunghissimo calvario della tua sofferenza, ma più di ogni altra cosa, resterà impressa la tua grande forza, il tuo coraggio e la tua determinazione nell'essere riuscito a non arrenderti mai; infatti, hai lottato come un leone, fino alla fine dei tuoi giorni, allontanando quei sentimenti di disperazione e di angoscia, soliti di chi prova soltanto una tremenda paura; tu, invece, pur fra mille difficoltà ed ostacoli, ti sei fatto carico del tuo destino aggrappandoti unicamente alla fede, che ti ha sempre sostenuto, nella piena e lucida consapevolezza, di aver, tuttavia, ricevuto un dono da Dio, "il dono della sofferenza", che per quanto pesante e umanamente difficile da accettare, è stato pur sempre un dono, che solo un uomo profondamente religioso come te poteva veramente accogliere nella sua vita, facendo effettivamente tue le parole di San Pio da Pietrelcina "Sotto la croce s'impara ad amare".
Pertanto, la tua limpida ed autentica fede, che hai vissuto durante la prova più dura della tua vita, ti ha permesso di entrare ancora di più in comunione con Dio e con i fratelli, per mezzo della preghiera e della tua autentica spiritualità francescana, e anche attraverso le visite di parenti, amici e conoscenti, i quali, incontrandoti si sono arricchiti della bellezza della tua persona e paradossalmente da consolatori, spesso finivano essi stessi di essere da te consolati.
Infatti, non hai mai permesso a nessuno di provare compassione per te, poichè anche e soprattutto nella lunga via del dolore hai potuto esprimere e sperimentare la tua sincera fedeltà a Dio, quasi fosse un peccato a lamentarsi troppo o piangersi addosso.
In te c'era si tanta sofferenza, ma mai tristezza, mai rabbia e mai rassegnazione; con sorprendente serenità accoglievi tutto ciò che ti succedeva come pura volontà del Signore, affidandoti all'intercessione della Vergine Addolorata, di cui eri molto devoto.
Ritenevi, quindi, che non sarebbe stata la malattia ad allontanarti da Lui, e anzi, come tu stesso dicevi lo hai sempre ringraziato "per averti salvato, dandoti la grazia della fede, perchè alla fine sia per i sani che per i malati il vero traguardo è Cristo principio e fine di tutto".
E questo, caro Pasquale è certamente la più grande testimonianza di fede che potevi lasciarci e ti siamo, quindi, sinceramente e infinitamente grati per il tuo insegnamento di vita davvero importante e prezioso che lasci in eredità alla tua cara comunità di Casalvecchio di Puglia, e che noi sicuramente custodiremo.
Vogliamo, infine, salutarti Pasquale, con le parole del venerabile don tonino Bello, a te molto caro:
"Coraggio fratello che soffri, c'è anche per te una deposizione dalla croce, coraggio, tra poco il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua, irromperà tra le nuvole in fuga..."
Caro Pasquale, è proprio cosi...ora che hai finalmente raggiunto il traguardo della rinascita, la tua collocazione non è più provvisoria, per te non è più Venerdì Santo, e "anche tu sei stato deposto dalla croce," il sole della Pasqua ha spazzato via il buio e le nubi della fragilità umana, la luce del Cristo vivente ha già pervaso la tua anima, che ora splenderà per sempre al Suo cospetto nella beatitudine infinita dell'eternità.
Riposa in pace!
Con profondo affetto
Pasquale Criasia