RIAPERTA LA CHIESA PARROCCHIALE
Rito dei "tre tocchi"
Lo scorso 19 dicembre 2010 un momento di grande gioia ha toccato la comunità di Casalvecchio di Puglia che si è riappropriata della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, dopo otto mesi in cui era stata chiusa per consentire i lavori di restauro.
Il vescovo della diocesi di Lucera - Troia mons. Domenico Cornacchia ha officiato la Celebrazione Eucaristica animata dalla corale parrocchiale.
Il parroco don Modesto De Girolamo ha accolto il vescovo nella chiesa Santa Maria delle Grazie assieme al sacerdote don Carlo Orsogna, e alla confraternita della Madonna delle Grazie.
Dopo il saluto del sindaco dott. Mauro Piccirilli, dei consiglieri, e delle autorità militari del territorio, si sono indirizzati processionalmente verso la chiesa parrocchiale con la partecipazione di numerosi fedeli. Il vescovo dopo il rito dei “tre tocchi” con il pastorale ha ufficialmente riaperto le porte della casa di Dio, restituendo alla comunità lo splendore dell’antica chiesa. La realizzazione dei lavori di restauro è stata fortemente voluta da don Modesto, che per un suo vivo desiderio ha creduto di poter ridare alla comunità una chiesa più bella e più funzionale, anche in vista dell’imminente tricentenario della sua consacrazione avvenuta il 27 giugno 1713 dal cardinale Orsini (divenuto poi Papa Benedetto XIII). Tali lavori sono stati progettati dall’ingegner Noè Andreano e dall’architetto Ulderica Lucera con la collaborazione del geometra Arturo Monaco responsabile dell’ufficio tecnico diocesano, e del geometra Cesare Lucera.
I lavori previsti in progetto hanno riguardato il restauro del fronte prospettico e la riqualificazione dell’aula liturgica, quindi il ripristino degli intonaci interni ed esterni,
con la realizzazione di gronde, scossaline e canali. È stata poi effettuata la dipintura delle pareti e delle volte interne compresa la sacrestia, e la pulitura e il consolidamento del portale in pietra e della sovrastante lunetta. Anche il portone d’ingresso di legno ha subito un importante intervento manutenzione, insieme al tamburo e a tutti gli altri infissi interni ed esterni. Si è proceduto alla levigatura del pavimento e al ripristino delle parti rovinate.Inoltre è stato realizzato l’impianto elettrico completo, dalle canalizzazioni, alle linee, al quadro elettrico sostituendo tutti i corpi illuminanti esistenti con apparecchiature a basso consumo energetico e migliore resa illuminotecnica. Si è poi provveduto all’installazione di un impianto di riscaldamento attraverso gli emettitori elettrici a raggi infrarossi in sostituzione delle ingombranti e meno sicure stufe a gas.
La parte più consistente dei lavori ha riguardato però il ripristino funzionale degli apparati decorativi dell’ala presbiterale e degli altari laterali per opera della ditta “Medusa restauri” di Biccari, i quali hanno riportato con paziente e delicato lavoro l’originaria bellezza di alcuni elementi di maggior pregio della chiesa facendo rinvenire la pietra tenera scolpita anche ricostruendo le parti mancanti o rovinate e restituendogli la sua
colorazione naturale, attraverso la descialbatura ovvero la rimozione in ogni parte della decorazione dei diversi strati di pittura a base di calce realizzati nel tempo.
Il vescovo ha apprezzato i lavori di restauro, complimentandosi con quanti l’hanno progettata ed eseguita; e rivolgendosi ai fedeli durante l’omelia li ha invitati a cogliere l’occasione della riapertura della chiesa come momento favorevole per rinnovare la propria comunità spirituale, perché sappiano crescere nella fede e in comunione fraterna
attraverso il vincolo dell’amore e del perdono, augurando a tutti di sentirsi parte viva della casa di Dio e non spettatori o ospiti.
Al termine della santa Messa, il parroco ha espresso un particolare ringraziamento al vescovo per aver inserito i lavori di restauro della chiesa parrocchiale tra gli interventi
prioritari da realizzare in diocesi, e si è poi congratulato con i tecnici responsabili, le imprese restauratrici, e tutte le maestranze, per i lavori svolti con precisione e dedizione, ringraziando altresì la comunità e tutti coloro i quali a vario titolo e in diverso modo hanno contribuito generosamente alla realizzazione dei lavori di restauro.
L’ingegner Andreano nel prendere la parola ha spiegato nei dettagli i numerosi interventi di restauro che si erano resi necessari dopo diversi decenni trascorsi dagli ultimi significativi lavori di manodopera della chiesa, evidenziando con soddisfazione i risultati
raggiunti e ringraziando il profuso impegno di tutti coloro che hanno collaborato con lui alla stesura del progetto, e a quanti hanno partecipato anche oltre il dovuto all’esecuzione dei lavori. Un ringraziamento sentito l’ha rivolto a Don Modesto, per la costante fiducia accordatagli; e facendosi poi interprete dei sentimenti della comunità
ha lodato il parroco per l’impegno e la determinazione con cui ha voluto programmare e realizzare gli interventi di restauro; inoltre approfittando della presenza del vescovo gli ha augurato di continuare ad amministrare per lunghi anni ancora la parrocchia di Casalvecchio. È toccato poi al geometra Arturo Monaco illustrare i diversi finanziamenti che hanno permesso alla comunità di godere di nuovo della bellezza del luogo sacro; anzitutto ringraziando il vescovo per l’importante contributo
offerto dalla diocesi e per la sua spiccata sensibilità nei confronti delle opere d’arte del territorio, essendo quella di Casalvecchio la quinta chiesa che il vescovo riapre al culto in soli pochi anni dalla sua venuta in diocesi.
Il sig. Monaco ha evidenziato con gratitudine il significativo e indispensabile finanziamento dell’ufficio dei beni culturali ecclesiastici della C.e.i. con i proventi dell’otto per mille; e ha ringraziato il popolo casalvecchiese per aversi fatto carico di contribuire alle ulteriori e restanti spese.
Anche il sindaco dott. Piccirilli in nome della cittadinanza ha voluto esprimere al pastore della diocesi e al parroco, il sincero ringraziamento per il dono della riapertura della chiesa parrocchiale, simbolo di tanti secoli di devozione cristiana della comunità albanese; impegnandosi tra l’altro a contribuire al sostentamento con modalità e tipologie che concorderà con Don Modesto. Al termine della funzione religiosa c’è stato un momento di condivisione fraterna nei locali dell’ex palazzo municipale.
Il vescovo della diocesi di Lucera - Troia mons. Domenico Cornacchia ha officiato la Celebrazione Eucaristica animata dalla corale parrocchiale.
Il parroco don Modesto De Girolamo ha accolto il vescovo nella chiesa Santa Maria delle Grazie assieme al sacerdote don Carlo Orsogna, e alla confraternita della Madonna delle Grazie.
Dopo il saluto del sindaco dott. Mauro Piccirilli, dei consiglieri, e delle autorità militari del territorio, si sono indirizzati processionalmente verso la chiesa parrocchiale con la partecipazione di numerosi fedeli. Il vescovo dopo il rito dei “tre tocchi” con il pastorale ha ufficialmente riaperto le porte della casa di Dio, restituendo alla comunità lo splendore dell’antica chiesa. La realizzazione dei lavori di restauro è stata fortemente voluta da don Modesto, che per un suo vivo desiderio ha creduto di poter ridare alla comunità una chiesa più bella e più funzionale, anche in vista dell’imminente tricentenario della sua consacrazione avvenuta il 27 giugno 1713 dal cardinale Orsini (divenuto poi Papa Benedetto XIII). Tali lavori sono stati progettati dall’ingegner Noè Andreano e dall’architetto Ulderica Lucera con la collaborazione del geometra Arturo Monaco responsabile dell’ufficio tecnico diocesano, e del geometra Cesare Lucera.
I lavori previsti in progetto hanno riguardato il restauro del fronte prospettico e la riqualificazione dell’aula liturgica, quindi il ripristino degli intonaci interni ed esterni,
con la realizzazione di gronde, scossaline e canali. È stata poi effettuata la dipintura delle pareti e delle volte interne compresa la sacrestia, e la pulitura e il consolidamento del portale in pietra e della sovrastante lunetta. Anche il portone d’ingresso di legno ha subito un importante intervento manutenzione, insieme al tamburo e a tutti gli altri infissi interni ed esterni. Si è proceduto alla levigatura del pavimento e al ripristino delle parti rovinate.Inoltre è stato realizzato l’impianto elettrico completo, dalle canalizzazioni, alle linee, al quadro elettrico sostituendo tutti i corpi illuminanti esistenti con apparecchiature a basso consumo energetico e migliore resa illuminotecnica. Si è poi provveduto all’installazione di un impianto di riscaldamento attraverso gli emettitori elettrici a raggi infrarossi in sostituzione delle ingombranti e meno sicure stufe a gas.
La parte più consistente dei lavori ha riguardato però il ripristino funzionale degli apparati decorativi dell’ala presbiterale e degli altari laterali per opera della ditta “Medusa restauri” di Biccari, i quali hanno riportato con paziente e delicato lavoro l’originaria bellezza di alcuni elementi di maggior pregio della chiesa facendo rinvenire la pietra tenera scolpita anche ricostruendo le parti mancanti o rovinate e restituendogli la sua
colorazione naturale, attraverso la descialbatura ovvero la rimozione in ogni parte della decorazione dei diversi strati di pittura a base di calce realizzati nel tempo.
Il vescovo ha apprezzato i lavori di restauro, complimentandosi con quanti l’hanno progettata ed eseguita; e rivolgendosi ai fedeli durante l’omelia li ha invitati a cogliere l’occasione della riapertura della chiesa come momento favorevole per rinnovare la propria comunità spirituale, perché sappiano crescere nella fede e in comunione fraterna
attraverso il vincolo dell’amore e del perdono, augurando a tutti di sentirsi parte viva della casa di Dio e non spettatori o ospiti.
Al termine della santa Messa, il parroco ha espresso un particolare ringraziamento al vescovo per aver inserito i lavori di restauro della chiesa parrocchiale tra gli interventi
prioritari da realizzare in diocesi, e si è poi congratulato con i tecnici responsabili, le imprese restauratrici, e tutte le maestranze, per i lavori svolti con precisione e dedizione, ringraziando altresì la comunità e tutti coloro i quali a vario titolo e in diverso modo hanno contribuito generosamente alla realizzazione dei lavori di restauro.
L’ingegner Andreano nel prendere la parola ha spiegato nei dettagli i numerosi interventi di restauro che si erano resi necessari dopo diversi decenni trascorsi dagli ultimi significativi lavori di manodopera della chiesa, evidenziando con soddisfazione i risultati
raggiunti e ringraziando il profuso impegno di tutti coloro che hanno collaborato con lui alla stesura del progetto, e a quanti hanno partecipato anche oltre il dovuto all’esecuzione dei lavori. Un ringraziamento sentito l’ha rivolto a Don Modesto, per la costante fiducia accordatagli; e facendosi poi interprete dei sentimenti della comunità
ha lodato il parroco per l’impegno e la determinazione con cui ha voluto programmare e realizzare gli interventi di restauro; inoltre approfittando della presenza del vescovo gli ha augurato di continuare ad amministrare per lunghi anni ancora la parrocchia di Casalvecchio. È toccato poi al geometra Arturo Monaco illustrare i diversi finanziamenti che hanno permesso alla comunità di godere di nuovo della bellezza del luogo sacro; anzitutto ringraziando il vescovo per l’importante contributo
offerto dalla diocesi e per la sua spiccata sensibilità nei confronti delle opere d’arte del territorio, essendo quella di Casalvecchio la quinta chiesa che il vescovo riapre al culto in soli pochi anni dalla sua venuta in diocesi.
Il sig. Monaco ha evidenziato con gratitudine il significativo e indispensabile finanziamento dell’ufficio dei beni culturali ecclesiastici della C.e.i. con i proventi dell’otto per mille; e ha ringraziato il popolo casalvecchiese per aversi fatto carico di contribuire alle ulteriori e restanti spese.
Anche il sindaco dott. Piccirilli in nome della cittadinanza ha voluto esprimere al pastore della diocesi e al parroco, il sincero ringraziamento per il dono della riapertura della chiesa parrocchiale, simbolo di tanti secoli di devozione cristiana della comunità albanese; impegnandosi tra l’altro a contribuire al sostentamento con modalità e tipologie che concorderà con Don Modesto. Al termine della funzione religiosa c’è stato un momento di condivisione fraterna nei locali dell’ex palazzo municipale.