ZONA PASTORALE DI CASTELNUOVO D. DAUNIA
La diocesi di Lucera-Troia è composta da cinque zone pastorali.
La comunità di Casalvecchio è stata inserita in quella di Castelnuovo della Daunia,
alla quale appartengono anche le parrocchie di Casalnuovo Monterotaro e
Pietra Montecorvino.
La comunità di Casalvecchio è stata inserita in quella di Castelnuovo della Daunia,
alla quale appartengono anche le parrocchie di Casalnuovo Monterotaro e
Pietra Montecorvino.
Castelnuovo della Daunia:
parrocchia Santa Maria della Murgia
chiesa Santa Maria della Murgia
Costituito da 1.316 abitanti è un borgo molto caratteristico a quasi
600 m. s. l. m.
Nome originario del paese fu Castrum Sclavorum o Castelluccio de' Sclavis, in quanto fu fondato dalle popolazioni slave denominati Schiavoni.
In Castelnuovo della Daunia vi sono cinque chiese, due delle quali molto antiche e belle da visitare, la prima di queste è sede parrocchiale ed è dedicata alla santa patrona, la venerata Madonna della Murgia, (che si festeggia il 15 settembre), la costruzione di tale chiesa risale al 1200 circa, all'interno sono custoditi importanti opere d'arte, l'altra chiesa invece è dedicata a Santa Maria Maddalena è custodita dai frati minori, che abitano nell'adiacente convento. Anche in questa chiesa molte sono le opere di un certo valore artistico per le quali si raccomanda la visita.
Dal 3 novembre 2019 il parroco è frate Michele Romano dell'ordine minore dei conventuali, dopo esserne stato l'amministratore parrocchiale nel precedente anno.
Così per la prima volta nella sua storia la parrocchia di Castelnuovo viene affidata dal vescovo diocesano ai frati minori, prima di loro la comunità era stata sempre affidata al clero diocesano, gli ultimi parroci sono stati don Francesco Codianni dal 2010 al 2018, e l'indimenticato don paolo Paolella che è stato parroco dal 1990 al 2010.
600 m. s. l. m.
Nome originario del paese fu Castrum Sclavorum o Castelluccio de' Sclavis, in quanto fu fondato dalle popolazioni slave denominati Schiavoni.
In Castelnuovo della Daunia vi sono cinque chiese, due delle quali molto antiche e belle da visitare, la prima di queste è sede parrocchiale ed è dedicata alla santa patrona, la venerata Madonna della Murgia, (che si festeggia il 15 settembre), la costruzione di tale chiesa risale al 1200 circa, all'interno sono custoditi importanti opere d'arte, l'altra chiesa invece è dedicata a Santa Maria Maddalena è custodita dai frati minori, che abitano nell'adiacente convento. Anche in questa chiesa molte sono le opere di un certo valore artistico per le quali si raccomanda la visita.
Dal 3 novembre 2019 il parroco è frate Michele Romano dell'ordine minore dei conventuali, dopo esserne stato l'amministratore parrocchiale nel precedente anno.
Così per la prima volta nella sua storia la parrocchia di Castelnuovo viene affidata dal vescovo diocesano ai frati minori, prima di loro la comunità era stata sempre affidata al clero diocesano, gli ultimi parroci sono stati don Francesco Codianni dal 2010 al 2018, e l'indimenticato don paolo Paolella che è stato parroco dal 1990 al 2010.
Casalnuovo Monterotaro:
parrocchia SS. Pietro e Niccolò
Interno chiesa parrocchiale
Composto da 1.392 abitanti, situato a 432 m. s. l.. m. al confine con il Molise, e fino al 1916 appartenente alla diocesi di Benevento.
Secondo un documento manoscritto ottocentesco conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, il paese fu fondato nel 1466 da immigrati slavi, provenienti dall'opposta costa adriatica.
All'interno del paese vi sono due chiese una dedicata ai titolari della parrocchia e l'altra alla Madonna della Rocca, protettrice del paese che si festeggia il 15 e 16 agosto.
Nel 2002, un violento terremoto provocò ingenti danni al piccolo comune dauno, anche gli edifici sacri rimasero inagibili per molto tempo, ma dopo una intensa fase di ricostruzione oggi si possono ammirare nel loro antico splendore.
Dal 1° settembre del 2022 è amministratore parrocchiale fra Pasquale Surdo (nella foto che segue). Originario di Mola di Bari, appartenente all'ordine minore dei frati conventuali e infatti, risiede nel convento di Castelnuovo della Daunia.
Prima di lui è stato amministratore per tre anni, dal settembre del 2019, fra Vito Fiorentino. Precedentemente sono stati parroci Don Danilo Zoino (2014-2019) e Don Mario De Crescenzo, nativo di Casalnuovo (2009 - 2014).
Secondo un documento manoscritto ottocentesco conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, il paese fu fondato nel 1466 da immigrati slavi, provenienti dall'opposta costa adriatica.
All'interno del paese vi sono due chiese una dedicata ai titolari della parrocchia e l'altra alla Madonna della Rocca, protettrice del paese che si festeggia il 15 e 16 agosto.
Nel 2002, un violento terremoto provocò ingenti danni al piccolo comune dauno, anche gli edifici sacri rimasero inagibili per molto tempo, ma dopo una intensa fase di ricostruzione oggi si possono ammirare nel loro antico splendore.
Dal 1° settembre del 2022 è amministratore parrocchiale fra Pasquale Surdo (nella foto che segue). Originario di Mola di Bari, appartenente all'ordine minore dei frati conventuali e infatti, risiede nel convento di Castelnuovo della Daunia.
Prima di lui è stato amministratore per tre anni, dal settembre del 2019, fra Vito Fiorentino. Precedentemente sono stati parroci Don Danilo Zoino (2014-2019) e Don Mario De Crescenzo, nativo di Casalnuovo (2009 - 2014).
PERSONALITA' RELIGIOSE
LEGATE ALLA NOSTRA ZONA PASTORALE
CARDINAL PIETRO PARENTE
Nato a Casalnuovo il 16/02/1891, è deceduto a quasi 96 anni il 29 dicembre del 1986.
Il cardinal Parente è stato uno dei più illustri teologi del secolo scorso, fra i suoi maestri ebbe Don Pasquale Beccia, sacerdote di Casalvecchio di Puglia, che gli insegno il latino e lo avviò verso il sacerdozio. Pietro Parente fu ordinato presbitero a Roma nel 1916, incardinatosi presso la diocesi di Napoli, fu da subito rettore del seminario maggiore fino al 1925, quando poi si trasferì a Roma per insegnare nella Pontificia Università Lateranense. Dal 1934 al 1938 fu rettore della Pontificia Università Urbaniana. Nel 1938 ritorna a Napoli per fondare la facoltà di teologia e diritto canonico.
Nel 1955 fu consacrato vescovo da papa Pio XII e inviato come pastore presso la diocesi di Perugia. Partecipa attivamente al concilio vaticano II e dal 1959 diventa assessore della congregazione per la dottrina della fede, nella quale fu anche segretario dal 1965 al 1967 quando poi papa Paolo VI lo volle creare cardinale col titolo di san Lorenzo in Lucina.
Un riconoscimento al suo lungo excursus di attività di teologo e pastore nella Chiesa, ed un motivo di orgoglio per tutti i fedeli di Casalnuovo Monterotaro (e della provincia di Foggia) nel quale gli è stato intitolato la via principale del paese, raffigurato un busto di bronzo nella piazza accanto alla chiesa parrocchiale e realizzato un museo a lui dedicato presso i locali adiacenti alla chiesa Santa Maria Della Rocca, dove è stato sepolto.
Il cardinal Parente è stato uno dei più illustri teologi del secolo scorso, fra i suoi maestri ebbe Don Pasquale Beccia, sacerdote di Casalvecchio di Puglia, che gli insegno il latino e lo avviò verso il sacerdozio. Pietro Parente fu ordinato presbitero a Roma nel 1916, incardinatosi presso la diocesi di Napoli, fu da subito rettore del seminario maggiore fino al 1925, quando poi si trasferì a Roma per insegnare nella Pontificia Università Lateranense. Dal 1934 al 1938 fu rettore della Pontificia Università Urbaniana. Nel 1938 ritorna a Napoli per fondare la facoltà di teologia e diritto canonico.
Nel 1955 fu consacrato vescovo da papa Pio XII e inviato come pastore presso la diocesi di Perugia. Partecipa attivamente al concilio vaticano II e dal 1959 diventa assessore della congregazione per la dottrina della fede, nella quale fu anche segretario dal 1965 al 1967 quando poi papa Paolo VI lo volle creare cardinale col titolo di san Lorenzo in Lucina.
Un riconoscimento al suo lungo excursus di attività di teologo e pastore nella Chiesa, ed un motivo di orgoglio per tutti i fedeli di Casalnuovo Monterotaro (e della provincia di Foggia) nel quale gli è stato intitolato la via principale del paese, raffigurato un busto di bronzo nella piazza accanto alla chiesa parrocchiale e realizzato un museo a lui dedicato presso i locali adiacenti alla chiesa Santa Maria Della Rocca, dove è stato sepolto.
MONS. GIOVANNI SALERNO
"Tutto è possibile a Dio, quindi anche tutto è possibile a colui che ama Dio, così l'ho creduto e così l'ho vissuto. Per cui tutto quello che volevo realizzare, l'ho realizzato per la Sua volontà e col Suo aiuto"
Padre Giovanni come tutti amavano chiamarlo era nato il 29/02/1912 a Casalnuovo.
A soli 13 anni entrò in seminario e il 4 luglio 1937 venne ordinato sacerdote nella congregazione dei missionari oblati di Maria Immacolata.
Da quel momento in poi padre Giovanni esercitò il suo ministero nei paesi dell'America Latina, (Brasile, Uruguay; e Argentina) favorendo la costruzione di chiese, scuole, laboratori artigianali, cinema, palestre, collegi.
Nel 1966 ritorna nella sua amata Casalnuovo, e fonda la casa di riposo per anziani, della quale è stato responsabile fino a qualche anno fa, quando poi decise di donare la struttura alla diocesi di Lucera-Troia. Nel 1997 l'amministrazione comunale di Casalnuovo lo insignì del sigillo di cittadino illustre. Nel 2006 papa Benedetto XVI lo ha nominato monsignore col titolo di Cappellano di Sua Santità.
Il 3 marzo 2012 tutta la comunità civile e religiosa di Casalnuovo ha festeggiato i 100 anni di vita di Padre Giovanni, e il sindaco per quell'occasione ha voluto onorarlo con una riunione straordinaria del consiglio comunale, omaggiandolo con un artistico quadro-ricordo. All'età di 101 anni padre Giovanni ha voluto anche scrivere un'autobiografia dal titolo "una storia lunga un secolo" di cui una copia ha voluto donarla a papa Francesco, che prontamente gli ha risposto con una lettera, invitandolo ad una udienza privata, cosa che padre Giovanni era in procinto di incontrare il papa, ma a causa dell'avanzare dell'età fu costretto suo malgrado a rinunciare di compiere il viaggio fino a Roma.
Il 4 luglio 2015 padre Giovanni aveva raggiunto un altro record, il compimento di 78 anni di sacerdozio, che volle festeggiare con la comunità locale, prendendo parte ad una solenne celebrazione eucaristica officiata dall'allora parroco don Danilo e durante la quale lui stesso ha voluto prendere la parola ringraziando i presenti ma soprattutto l'amore di Dio che non lo ha mai abbandonato e che gli ha permesso anche fra mille difficoltà causate talvolta dall'incomprensione stessa della Chiesa di portare sempre a termine la sua missione.
Il 12 novembre all'età di 103 anni e nove mesi, padre Giovanni ha lasciato questo mondo, alla vigilia dell'anno giubilare della Misericordia, quella stessa Misericordia che lui ha potuto sperimentare come uomo, come sacerdote e come autentico missionario, nelle sue innumerevoli opere di carità e sempre a contatto con le persone più bisognose. Il 14 novembre nella chiesa parrocchiale si sono svolti i funerali celebrati dal vescovo diocesano mons. Cornacchia, alla presenza di numerosi sacerdoti e delle autorità civili, ma soprattutto di tanti cittadini che con l'affetto e la stima di sempre hanno voluto accompagnare Padre Giovanni nel suo ultimo viaggio.
MONS. DOMENICO D'AVELLA
Nato a Roseto Valfortore (FG) il 1 settembre del 1932, ordinato sacerdote il 6 agosto del 1956 e deceduto a Casalnuovo Monterotaro il 6 ottobre 2013 all'età di 81 anni.
Egli è stato il parroco di Casalnuovo più longevo, esattamente per ben 45 anni (dal 1964 al 2009) a cui si aggiungono i 7 anni in cui è stato vice parroco di Don Fedele De Cesare dal 1957.
Negli anni '80 è stato anche insignito del titolo di monsignore.
Ha vissuto in prima linea i momenti drammatici del terremoto del 31 ottobre del 2002, anch'egli si ritrovò sfollato come tanti casalnovesi, fu ospitato per diversi giorni presso l'abitazione dell'allora sindaco Armando Palmieri e nonostante la chiusura delle due chiese per inagibilità, improvvisò in poco tempo un nuovo luogo di culto nei locali dell'ex scuola superiore di Casalnuovo e si adoperò per la ricostruzione dell'antica chiesa della Madonna della Rocca e la ristrutturazione della chiesa parrocchiale che venne in seguito riaperta al culto.
Nel 2009 all'età di 77 anni dopo aver lasciato la guida parrocchiale per raggiunti limiti di età ha combattuto strenuamente la sua battaglia più dolorosa: il morbo di Parkinson che lo affliggeva già da alcuni anni e che lo ha consumato nel corpo, ma non nello fede e nella lucidità mentale che ha conservato intatte fino al giorno del suo decesso avvenuto a Casalnuovo il 6 ottobre del 2006, all'età di 81 anni.
Ai suoi funerali presero parte il vescovo diocesano Domenico Cornacchia, numerosi sacerdoti l'amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Pasquale De Vita e i tanti fedeli di Casalnuovo che hanno gremito la chiesa parrocchiale per rendere l'ultimo saluto a don Domenico, parroco di diverse generazioni.
Il suo corpo riposa nel cimitero di Roseto accanto a quello della sua cara mamma Lucia, (deceduta nel 2002) donna di profonda fede e molta stimata a Casalnuovo nella quale ha vissuto tanti anni assieme al suo figlio sacerdote.
Egli è stato il parroco di Casalnuovo più longevo, esattamente per ben 45 anni (dal 1964 al 2009) a cui si aggiungono i 7 anni in cui è stato vice parroco di Don Fedele De Cesare dal 1957.
Negli anni '80 è stato anche insignito del titolo di monsignore.
Ha vissuto in prima linea i momenti drammatici del terremoto del 31 ottobre del 2002, anch'egli si ritrovò sfollato come tanti casalnovesi, fu ospitato per diversi giorni presso l'abitazione dell'allora sindaco Armando Palmieri e nonostante la chiusura delle due chiese per inagibilità, improvvisò in poco tempo un nuovo luogo di culto nei locali dell'ex scuola superiore di Casalnuovo e si adoperò per la ricostruzione dell'antica chiesa della Madonna della Rocca e la ristrutturazione della chiesa parrocchiale che venne in seguito riaperta al culto.
Nel 2009 all'età di 77 anni dopo aver lasciato la guida parrocchiale per raggiunti limiti di età ha combattuto strenuamente la sua battaglia più dolorosa: il morbo di Parkinson che lo affliggeva già da alcuni anni e che lo ha consumato nel corpo, ma non nello fede e nella lucidità mentale che ha conservato intatte fino al giorno del suo decesso avvenuto a Casalnuovo il 6 ottobre del 2006, all'età di 81 anni.
Ai suoi funerali presero parte il vescovo diocesano Domenico Cornacchia, numerosi sacerdoti l'amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Pasquale De Vita e i tanti fedeli di Casalnuovo che hanno gremito la chiesa parrocchiale per rendere l'ultimo saluto a don Domenico, parroco di diverse generazioni.
Il suo corpo riposa nel cimitero di Roseto accanto a quello della sua cara mamma Lucia, (deceduta nel 2002) donna di profonda fede e molta stimata a Casalnuovo nella quale ha vissuto tanti anni assieme al suo figlio sacerdote.
MONS. MICHELE DI RUBERTO
Arcivescovo titolare di Biccari.
Segretario Emerito della Congregazione delle Cause dei Santi.
Nato a Pietramontecorvino (Fg) il 28 agosto 1934. Ordinato Presbitero il 29 settembre 1957, eletto Arcivescovo titolare di Biccari il 5 maggio 2007 e consacrato Vescovo da papa Benedetto XVI il 30 giugno 2007. Divulgatore degli scritti del Cardinal Pietro Parente e sempre vicino al territorio della diocesi di Lucera -Troia.
Pietramontecorvino:
parrocchia Santa Maria Assunta
Formato da 2.562 abitanti e posto a 456 m. s. l. m;
comune di origine bizantina, attestato quale sede vescovile nel 1018, ma nel 1433 la piccola diocesi di Montecorvino venne soppressa.
Circondata dalle montagne della Daunia, l’abitato di origine medievale di Pietramontecorvino si trova in un territorio per metà pianeggiante e variamente coltivato e per metà collinoso. Il panorama è dominato dall’imponente Torre normanna del XIII sec. recentemente restaurata e composta da un poderoso torrione quadrangolare merlato alto quasi 40 metri molto caratteristico è il quartiere detto: della Terra Vecchia, che si caratterizza per le viuzze strette e contorte chiuse spesso da costruzioni a “meniali”, con funzioni di difesa, infatti il comune è inserito fra i borghi più belli d'Italia. Importante la chiesa Madre di Pietramontecorvino risalente al 1328 fu probabilmente costruita alla fine del XII secolo. Nel XVIII secolo importanti lavori di ristrutturazione ne capovolsero l'orientamento originario, che prevedeva l'altare rivolto ad oriente. La scalinata esterna, il loggiato e il portale sono settecenteschi, mentre risalgono al nucleo originale dell'edificio il portale laterale, con triplice arco ogivale e bassorilievo dell Agnus Dei e il primitivo presbiterio gotico (oggi presso l'ingresso principale). L'interno conserva anche una cappella di gusto rinascimentale e il cenotafio della famiglia Tinto del 1576. L'altare maggiore è barocco. La quadrangolare torre campanaria, di tipico assetto medievale, è sormontata da una cupola maiolicata sui toni del verde e del giallo. A 5 km dal nucleo storico, si trova il sito archeologico di Montecorvino, a testimonianza dell’originaria sede dell’abitato, raso al suolo nel XII sec. Caratteristiche del tessuto produttivo della località sono le botteghe artigiane di lavorazione del ferro battuto e di restauro di mobili d’epoca. II santo patrono è Sant'Alberto che ricorre Il 16 maggio, giorno del pellegrinaggio penitenziale che ha origine nel 1889. In sette chilometri, si sviluppa un cammino di devozione la cui ricchezza va oltre il significato religioso della processione. Sette chilometri per raggiungere la cosiddetta "sedia del diavolo", la torre di Montecorvino, e il sito archeologico in cui si trovano i ruderi dell'antica cattedrale che fu dimora del Santo.
Attualmente ricopre il ruolo di parroco don Gaetano Schiraldi (nella foto).
comune di origine bizantina, attestato quale sede vescovile nel 1018, ma nel 1433 la piccola diocesi di Montecorvino venne soppressa.
Circondata dalle montagne della Daunia, l’abitato di origine medievale di Pietramontecorvino si trova in un territorio per metà pianeggiante e variamente coltivato e per metà collinoso. Il panorama è dominato dall’imponente Torre normanna del XIII sec. recentemente restaurata e composta da un poderoso torrione quadrangolare merlato alto quasi 40 metri molto caratteristico è il quartiere detto: della Terra Vecchia, che si caratterizza per le viuzze strette e contorte chiuse spesso da costruzioni a “meniali”, con funzioni di difesa, infatti il comune è inserito fra i borghi più belli d'Italia. Importante la chiesa Madre di Pietramontecorvino risalente al 1328 fu probabilmente costruita alla fine del XII secolo. Nel XVIII secolo importanti lavori di ristrutturazione ne capovolsero l'orientamento originario, che prevedeva l'altare rivolto ad oriente. La scalinata esterna, il loggiato e il portale sono settecenteschi, mentre risalgono al nucleo originale dell'edificio il portale laterale, con triplice arco ogivale e bassorilievo dell Agnus Dei e il primitivo presbiterio gotico (oggi presso l'ingresso principale). L'interno conserva anche una cappella di gusto rinascimentale e il cenotafio della famiglia Tinto del 1576. L'altare maggiore è barocco. La quadrangolare torre campanaria, di tipico assetto medievale, è sormontata da una cupola maiolicata sui toni del verde e del giallo. A 5 km dal nucleo storico, si trova il sito archeologico di Montecorvino, a testimonianza dell’originaria sede dell’abitato, raso al suolo nel XII sec. Caratteristiche del tessuto produttivo della località sono le botteghe artigiane di lavorazione del ferro battuto e di restauro di mobili d’epoca. II santo patrono è Sant'Alberto che ricorre Il 16 maggio, giorno del pellegrinaggio penitenziale che ha origine nel 1889. In sette chilometri, si sviluppa un cammino di devozione la cui ricchezza va oltre il significato religioso della processione. Sette chilometri per raggiungere la cosiddetta "sedia del diavolo", la torre di Montecorvino, e il sito archeologico in cui si trovano i ruderi dell'antica cattedrale che fu dimora del Santo.
Attualmente ricopre il ruolo di parroco don Gaetano Schiraldi (nella foto).